Quando vai a Bosa, non puoi non rimanere affascinat dal
Castello dei Malaspina!
Domina incontrastato la cittadina bosana e la foce del Fiume Temo, nonostante nei secoli abbia perso le sue principali funzioni:
- Controllo del territorio e della via di navigazione
- Residenza
Ti svelo qualche curiosità:
- l’attuale costruzione è stata realizzata tra il Duecento e il Quattrocento, durante l’età giudicale
- deve il suo nome alla famiglia dei marchesi Malaspina
- sappiamo che nel 1185 fu ampliato, in concomitanza con il matrimonio di Guglielmo marchese di Massa (giudice di Cagliari) e Adelasia Malaspina
- nel corso della storia ebbe diversi proprietari: inizialmente faceva parte del Giudicato di Torres, poi passò ai Malaspina, successivamente al Giudicato di Arborea e infine divenne proprietà degli Aragonesi (sigh)
- I Malaspina, già dal 1305, si schierarono con la Corona d’Aragona per favorire l’occupazione della Sardegna
- quando si insediò la Corona, la famiglia fu esiliata perché decisero di cambiare schieramento
- durante la guerra tra Francesco I e Carlo V (rispettivamente re della Francia e della Spagna) i Bosani, per paura di un attacco francese, ostruirono la foce del Temo con grossi massi.
Questa linea di difesa rimase anche per difendersi dai pirati ma, purtroppo, contribuì alla decadenza del porto e allo smantellamento del Castello dei Malaspina.
- all’interno è visitabile la splendida Cappella Palatina Nostra Signora de sos Regnos Altos importantissima per noi storici dell’arte per i due magnifici affreschi:
uno raffigura l’Ultima Cena e, oltre a conservare il tocco raffinato dell’artista nella resa dei dettagli, ci impressiona la simbologia utilizzata
l’altro, un unicum, rappresenta l’incontro dei tre vivi con i tre morti che riprende l’opera francese Dict des trois morts et des trois vifs.
Quando andrai a visitarlo potrai notare due parti distinte:
> le torri e la cinta muraria che segue la conformazione del terreno
> i ruderi del castello
Se sei come me non potrai non immaginare la vita di corte,
abiti lunghi e sontuosi, rumori di spade, cavalli che nitriscono pronti a destreggiarsi nella valle, sale di riunioni dove si decideva della Sardegna…
Come ti dirigi all’ingresso, guarda in alto nella torre:
ci sono due stemmi
uno sembra ricordare l’Aragona (oppure i Villamarin)
l’altro è un pochino più in basso (forse per simboleggiare la situazione di vassallaggio) con lo stemma dei fiori secchi, per ricordare la famiglia Malaspina del ramo degli Spino Secco.
Come visitare il Castello dei Malaspina?
Clicca qui e contatta la Cooperativa L’Antico Tesoro
Se vuoi visitarlo con me, scrivimi qui o