Le Working Holiday nascono per la mia continua voglia di conoscere nuove realtà, studiarle da vicino e cogliere tutti gli aspetti per poterli riportare e riadattare al contesto in cui opero. Partire come un turista che allo stesso tempo non abbandona, ma acuisce l’occhio critico, senza cascare nel turista antipatico e puntiglioso che, oltre a rovinarsi il fegato, infastidisce gli altri visitatori.
Premesso questo, fondamentale per vivere al meglio l’esperienza, elenchiamo gli strumenti del mestiere per rendere indimenticabili le esperienze:
- Blocco per appunti e astuccio
- Macchina fotografica
- Agenda
- Biglietti da visita
- Curiosità
- Capacità di adattamento
- Personal Computer (giusto per lavorare subito e non lasciare nulla al caso)
- Voglia di acquisire nuove competenze
- Voglia di respirare nuove realtà
Una volta preparata l’”attrezzatura”, mi pongo un gran bel quesito: con quale spirito si affrontano queste Working Holiday? Faccio la turista o l’esperta? Storico dell’arte o appassionato? Blogger o no? Ho provato a sintetizzare tutte queste sfaccettature perché, non dimentichiamoci, sono sempre le mie vacanze e lo spirito un tantino vacanziero e turistico non possono mancare!
La mia prima Working Holiday fa tappa nella magica Torino, una città che aveva ben pensato di catturarmi anni fa e le avevo ripromesso che sarei ritornata. Ecco giustificata la mia scelta! Dunque un sardo a Torino, no sbaglio… una sarda un po’ indipendentista e pazzamente innamorata della sua Sardegna!