Partiamo dal fatto che a me “La Festa della Donna” non piace, non so, è quasi discriminatorio… al contrario, parlare della Giornata Internazionale della Donna, mi solletica! Mi da fastidio pensare sia necessario attendere all’8 marzo, ogni anno, per ricordare che l’umanità è composta da uomini e donne, ragazzi e ragazze, bambini e bambine… mi piace pensare che sia armonico vederli insieme, quotidianamente, che costruiscono il loro futuro. Per questo, non ho mai festeggiato questa giornata ma ogni giorno mi pongo come obiettivo quello di farmi conoscere per la mia professione e la mia natura, a prescindere dall’essere donna. Certo, ammetto che talvolta è difficile scontrarsi e uscire vittoriosi cercando di affermare il proprio essere e il proprio lavoro in un mondo femminile altamente maschilista, ma diciamo che la medaglia da vincitore faccio fatica a cederla!
Premesso questo, quest’anno abbiamo deciso (io e Lola ovviamente) di partecipare alla Giornata D al Nuraghe Losa, organizzata dalla Cooperativa Paleotour. Perché? Semplice… innanzitutto mi piace conoscere, ero curiosa di partecipare e di vedere il Nuraghe sotto un’altra ottica, non solo archeologia, ma un rapportarsi alla vita contemporanea che non è da tutti! Insomma, un nuraghe vestito di rosso!

Rosso? Si, come ha spiegato Patrizia, è un colore controverso… simbolo di vita e di morte! Non c’è che dire: tutto molto accattivante! Io e Lola ci siamo sentite a nostro agio e lei… ha iniziato a fare la diva!

Il momento cruciale arriva con l’ingresso all’interno del Nuraghe, dove ci aspettava un’installazione emozionante! Tre nicchie, tre donne, unite da questi fiori che ci accolgono al centro.

Tre voci che vogliono comunicarci con musica e parole… il suono dolce e deciso di una voce musicale accompagna naturalmente dei racconti sulla consapevolezza del potere femmineo, sull’energia che una donna sprigiona (in particolare se fatica a essere accettata dal mondo) quando rinasce nella sua primavera e nel suo fantastico cammino, consapevole di essere l’essere e spesso artefice del destino suo e altrui!

Un modo per riflettere sulla bellezza dell’essere donna perché rapportata al mondo, alla cultura, all’arte, alla tradizione, all’archeologia! Ecco si, non dimentichiamoci che siamo in uno dei siti maggiormente visitati in Sardegna e, dopo un accattivante racconto dell’Archeologo Mauro Perra sulle abitudini enogastronomiche dei nostri antenati, abbiamo degustato un graditissimo aperitivo “nuragico” (graditissimo anche da Lola!).

Per scoprire di che si tratta… segnatevi nel calendario un appuntamento imperdibile nel Nuraghe Losa e, come me e Lola, vi sentirete fieri di abitare questa fantastica terra, dove la professionalità non è un optional!!!
E ora… credo sia importante fare i complimenti alla cooperativa Paleotour, come sempre perfetta nell’organizzazione e nella creazione di questi eventi indimenticabili (e per averci invitato), e l’associazione almadate per la sua professionalità!